Autore: Giorgio Ballario
Titolo: Nero TAV. Morte ad alta velocità
Editore: Cordero Editore
N. Pagine: 160
Due giovani scomparsi. L'ombra della criminalità dietro a un grande appalto pubblico. La battaglia di una popolazione per impedire la distruzione del proprio territorio. Non sarà un'indagine facile per lo sconclusionato detective italo-argentino Hector Perazzo, alle prese con una storia che ben presto si rivela difficile da gestire, forse al di sopra delle sue possibilità.
Districandosi fra militanti No Tav, mafiosi, giornalisti ficcanaso, politici collusi e l'amore di due donne, Hector s'imbatte persino in chi vorrebbe fargli la pelle. Un romanzo ad alta tensione ambientato nella Valle di Susa in lotta contro il treno ad alta velocità.
Recensione:
Love at firt sight
Ho visto la cover di questo libro mentre preparavo la prima rubrica per Torinoir. L'ho trovata inquietante. Quindi mi è piaciuta subito tantissimo.
C'è da dire una cosa... Quando ho visto quella cover, l'ho fraintesa completamente. Mi ero immaginata una trama perturbante... Quindi non vedevo l'ora di leggerlo.
Leggendo, mi sono imbarazzata tantissimo.
Non c'era di certo una scìa di sangue perturbante. Leggendo, ho scoperto la sensazione, nuova per me e ben più raffinata delle mie tamarre idee, di stare costantemente sul filo della tensione, tensione che aumentava via via che procedeva la storia.
... So satisfying *_* Che è la ragione per cui l'ho anche riletto.
Tensione & grigiore
Leggendo, percepivo una coltre di grigiore costante.
Grigiore di cieli e grigiore nella visione della vita, da parte dei personaggi. Li vedevo troppo piccoli rispetto ai poteri in gioco.
La coltre del grigiore aiuta l'effetto della tensione.
Isabel Allende scriveva che un velo posto sopra qualcosa, ne accentua la forza. Rispetto a questo libro, è un'idea che condivido.
Attualità
Ho molto apprezzato l'inserimento, all'interno della storia, di estratti dell'ordinanza di arresto per l'operazione Minotauro. Una reale operazione del 2011 per 'ndrangheta a Torino.
Mi ha fatto sentire più reale la presenza di quest'organizzazione nel libro e il potenziale pericoloso della sua azione nei confronti dei personaggi. Con beneficio per la tensione.
Si può dire che la copertina del libro riassume tutti questi aspetti. Una figura piccola in un tunnel troppo grande, oscuro e incombente.
Una figura piccola che però, lo attraversa lo stesso. Ed è così che arrivo al protagonista.
Hector Perazzo
Italo argentino, capelli lunghi, ormai sempre più grigi, baffi alla Charles Bronson. Già l'aspetto bastava a rendermelo simpatico. Mi dispiace essere me stessa di fronte alla creazione raffinata che è questo libro, ma devo rilevare che... Hector un filo tamarro lo è.
... E a noi dell'Acquerello il tamarro CI PIACE *_* ('a noi-ci' ripetuto con intenzione)
... E a noi dell'Acquerello il tamarro CI PIACE *_* ('a noi-ci' ripetuto con intenzione)
Ex poliziotto in Argentina e ora detective privato in Italia, Hector è incaricato di trovare Vanessa, una ragazza scomparsa, coinvolta nella protesta No TAV.
Hector sa della presenza di poteri forti, in gioco in quest'indagine. Da come sono descritti, quello che provavo io era che era inutile lottare.
Hector è consapevole di questo ma comunque avanza nella sua indagine, comunque fa quello che deve fare. Un pò l'ho ammirato...
Passando a cose più leggere del personaggio...
Hector che per suoneria del cellulare ha Non piangere più Argentina. E ogni volta che partiva la suoneria del cellulare, io ridevo...
Hector che per suoneria del cellulare ha Non piangere più Argentina. E ogni volta che partiva la suoneria del cellulare, io ridevo...
Colore
Ho ammirato le macchie di colore presenti in questo libro. Sembravano emergere con malgrado della storia, quasi che nel grigiore non dovessero esserci, ma poi emergessero perchè è la loro natura e basta, essere forti e colorate.
Come il sesso, chiamiamolo col suo nome. C'è una scena con una temperatura altissima e raffinata, in questo libro... Il buon Hector ci sa fare.
Poi una festa in un paesino di montagna. Il cibo e il vino. Quest'ultimo è oggetto di un passo praticamente lirico.
Poi una festa in un paesino di montagna. Il cibo e il vino. Quest'ultimo è oggetto di un passo praticamente lirico.
I Rebaudengo & I Patrone
Patrone sarebbe il mio cognome, quindi la mia famiglia.
Una piccola scena del libro ha fatto incursione a casa nostra forse perchè era semplicemente il ritratto di cose che, nella realtà, succedono.
La scena in questione è quando Hector va a casa dei signori Rebaudengo, i genitori di Vanessa, la ragazza scomparsa. Questi gli dicono che la ragazza è scomparsa assieme al fidanzato, Davide, che è di origini calabresi “Ma sono brava gente, sa!”, precisa la signora.
Una piccola scena del libro ha fatto incursione a casa nostra forse perchè era semplicemente il ritratto di cose che, nella realtà, succedono.
La scena in questione è quando Hector va a casa dei signori Rebaudengo, i genitori di Vanessa, la ragazza scomparsa. Questi gli dicono che la ragazza è scomparsa assieme al fidanzato, Davide, che è di origini calabresi “Ma sono brava gente, sa!”, precisa la signora.
I miei genitori sono napoletani trasferiti al Nord. Hanno attraversato tutte le declinazioni dell'accoglienza settentrionale.
Io: "Mamma senti. Ci sono dei signori, piemontesi, a cui è scomparsa la figlia. La figlia sta con uno che è figlio di calabresi. E la signora, la mamma della ragazza: “Ma sono brava gente, sa!”
Mamma: "... E quando mai."
[Papà: una stanza più in là, sottovoce: Tz'.]
Conclusioni
Quello che ho visto io, sul male ritratto in questo libro, è che sarà capace di colpire con violenza, sarà radicato e organizzato, forse esisterà sempre... ma tutto sommato i cattivi, oltre alla loro attività criminale, non hanno altro, sono avidi, sono viziosi, e quel che è peggio legati l'uno all'altro dalla stessa paura che incutono agli altri.
Tutto sommato, non sono granchè fortunati. Questo non toglie pericolosità alla loro azione, però mi fa pensare.
Non posso spoilerare il finale ma varrebbe davvero la pena parlare anche di quello.
Posso almeno dire che costituisce un climax apprezzabilissimo della tensione accumulata nel corso della storia.
A chi è adatto questo libro..? A me è piaciuto tanto, secondo me può leggerlo chiunque sia amante del genere. Ma mentre lo leggevo mi è passato per la mente un pensiero... Pensavo che è il libro adatto a buona parte della gente che vive qui, in Friuli.
Son sempre stata circondata, infatti, da persone che coltivano uno stretto legame con la realtà e si interessano puntualmente di attualità.
Cosa che io, invece, puntualmente non faccio. E' che le notizie sono più spesso brutte e io sono molto empatica, dunque è una questione di schermatura. Neanche Anthony Hopkins le segue perchè dice che sono "all bad news".
Poi vabbè, lui è Anthony Hopkins e io no.
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