Benvenuti alla rubrica O Melas Baptismòs, dedicata al gruppo di scrittori Torinoir. Il nome della rubrica è greco, significa "Il Nero Battesimo", e s'ispira al battesimo ortodosso per immersione. Nel nostro caso, nel Nero.
Oggi ci dedicheremo a conoscere lo scrittore Giorgio Ballario e il suo libro "Nero TAV. Morte ad alta velocità".
Giorgio Ballario è giornalista presso La Stampa dal 1999 e si occupa di cronaca nera e giudiziaria. E' stato corrispondente per quotidiani nazionali (Il Messaggero, Il Giorno, L'Indipendente), ha lavorato per l'agenzia di stampa Agi ed è stato redattore per il settimanale Il Borghese.
Ha pubblicato i seguenti romanzi per Angolo Manzoni: Morire è un attimo (2008), Una donna di troppo (2009), Il Volo della cicala (2010) e per Hobby & Work, Le Rose di Axum (2012).
Suoi racconti sono usciti su "E", il mensile di Emergency, e su antologìe: Crimini di Piombo (Laurum, 2009) e Altri Risorgimenti (Bietti, 2011).
Due giovani scomparsi. L'ombra della criminalità dietro a un grande appalto pubblico. La battaglia di una popolazione per impedire la distruzione del proprio territorio. Non sarà un'indagine facile per lo sconclusionato detective italo-argentino Hector Perazzo, alle prese con una storia che ben presto si rivela difficile da gestire, forse al di sopra delle sue possibilità.
Districandosi fra militanti No Tav, mafiosi, giornalisti ficcanaso, politici collusi e l'amore di due donne, Hector s'imbatte persino in chi vorrebbe fargli la pelle. Un romanzo ad alta tensione ambientato nella Valle di Susa in lotta contro il treno ad alta velocità.
Calando in rosso con brìo
Ogni libro è un viaggio. Questo libro mi ha dato l'impressione di attraversare una nebbia grigia, con una sensazione di costante tensione. Per quanto il grigio volesse essere inesorabile però, c'erano scene che avevano la potenza del colore. Una in particolare ha colpito la mia attenzione. Ed è su questa che ho puntato il mio contributo per far conoscere meglio questo libro. Per farla risaltare meglio, ho dovuto sovvertire l'ordine delle frasi della scena. In calando appunto, che è anche un cambiamento di tempo nella musica classica. Per poi permettere alle note, di levarsi rosse con brìo...
[E' il momento in cui Hector Perazzo, investigatore privato, s'incontra con l'amico giornalista, Beppe Marchesini, per ricevere informazioni sul progetto Alta Velocità]
Il cielo si è coperto di nubi spesse e grigiastre, e fra poco, forse, riprenderà a piovere. Secoli di storia li guardano appollaiati dalla cupola del Duomo e dalle Torri Palatine.
Siamo nel centro storico, fra botteghe di rigattieri e sushi-bar alla moda.
Siamo in una piola.
Un assaggio di vitello tonnato, due acciughe al verde e una fetta di salame.
E da un calice di cristallo si levano note liquide.
E rosse...
La barbera superiore d'Asti zampillò gorgogliando dal collo della bottiglia, si adagiò sul fondo del calice a tulipano e riverberò attraverso il cristallo il suo rubino intenso, con lievi sfumature arancioni. Marchesini osservò compiaciuto l'operazione, poi afferrò con delicatezza il bicchiere e con un lento movimento circolare ne fece oscillare il contenuto. Diede un'annusatina e sorseggiò il vino con circospezione, trattenendo per alcuni istanti il liquido fra lingua e palato. Ripetè il gesto ancora una volta e finalmente distese le labbra in un sorriso di soddisfazione.
[...] "Allora, che ne dici?" chiese Marchesini.
"E' buono" commentai, senza troppa fantasia.
"E' buono? Sai dire solo questo? Oh Gesù, dimentico sempre che sei un rozzo gaucho abituato a bere quella roba, il mate. Ma che ne sapete voi di vini?..."
*
Dalle note rosse e raffinate della Barbera siamo passati a quelle ben diverse di questa ruvida amicizia fra Marchesini e Hector Perazzo, e su queste per oggi chiudiamo l'appuntamento della nostra rubrica del sabato :-)
Al prossimo sabato! Con...
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