Benvenuti alla rubrica O Melas Baptismòs, dedicata al gruppo di scrittori Torinoir. Il nome della rubrica è greco, significa "Il Nero Battesimo" e s'ispira al battesimo ortodosso per immersione. Nel nostro caso, nel Nero.
Oggi ci dedicheremo a conoscere lo scrittore Fabio Beccaccini e il suo libro "Ultimi fuochi per Paludi".
Trama:
È la notte di San Giovanni e arriva l'estate, tra furti di rame e morti ammazzati, campi rom e ville in collina. Bande di strada e fabbricanti di armi, cameriere melomani e nani lanciati dalle vetrine. Dalla Barriera di Milano alla Gran Madre, dai Murazzi a Borgo Po, dal Quadrilatero alla Falchera. Il commissario Paludi è alle prese con l'indagine più pirotecnica della sua carriera mentre Torino si incontra in Piazza Vittorio per un ultimo esplosivo spettacolo.
L'autore:
Fabio Beccaccini è nato a Imperia nel 1977. Vive a Torino da molti anni. E' scrittore e sceneggiatore. Ha pubblicato i romanzi: Via del Campo (2003), Giorgio Paludi, 44 anni il giorno dei Santi (2008), Sushi sotto la Mole – Giorgio Paludi indaga (2010) e Ultimi Fuochi per Paludi (2011), tutti editi Fratelli Frilli.
Contributo (o tributo):
A questo punto è il momento del mio contributo per far conoscere meglio il libro. Stavolta riporterò un passo della storia.
Il contributo (o tributo) sta nel motivo.
Nel 1993 il male è passato per l'unica volta nel paese in cui vivo, un paese contadino di scarsi 1.700 abitanti. Era un sabato ed è la ragione per cui la rubrica esce di sabato.
Figuriamoci come mi sono sentita quando ho cominciato a leggere "Ultimi fuochi per Paludi" e ho trovato una vicenda simile a quella che era successa qui. E per giunta preceduta dalla frase "In provincia, si sa, non succede mai nulla".
E' una coincidenza che mi fa sensazione.
Per non parlare della data in cui finisco per riportare questo passo e parlare di quella storia.
Ho deciso di riportare quel passo per ricordare A., il ragazzo di cui, nella data di oggi di 22 anni fa, qui nel mio paese, venne ritrovato il cadavere.
Pocivaj v miru, A. *
In provincia si sa, non succede mai nulla.
Quel giorno invece si erano divertiti a incaprettare un ragazzo, mutilarne il cadavere e gettarlo da un viadotto.
- Cose che capitano.
Disse il dottore Lucentini, poi prese a forbirsi il baffo con noncuranza.
[...] Il cadavere. Muscalu Ocit, diciannove anni di Coropceni. Testimone chiave di un processo che si sarebbe dovuto tenere da lì a qualche mese contro il racket dell'oro rosso. Il maxi processo sul furto e il contrabbando di rame che con tanta dedizione erano riusciti a mettere in piedi. Adesso Muscalu se ne stava immobile per sempre, ancora imponente nel suo metro e ottantacinque. Legato mani e piedi con il nastro di una persiana avvolgibile e sfigurato dalla caduta. Paludi sbuffò.
[...] Il corpo era a una ventina di metri dall'estradosso del guard rail, doveva essere rimbalzato e rotolato lungo la scarpata fino alla cesura di un canale di scolo in cemento che delimitava il campo di carciofi.
[...] Solo che stavolta c'avevano buttato un ragazzo di nemmeno vent'anni...
[...] Lucentini continuò il suo spettacolino.
- Paperino si fa le paperine ed è felice. Topolino si fa le topoline ed è felice. Pippo... - il dottore Lucentini guardò il cadavere, si avvicinò per fare un paio di tamponi e controllare la postura. L'ispettore Anastasi lo interruppe.
- E Pippo?
- Pippo è triste.
Il commissario li maledisse.
*
* è sloveno. Significa: "Riposa in pace, A." Non ho modo di sapere con certezza se A. fosse sloveno ma aveva un cognome sloveno e abitava in una zona di minoranza slovena. Per la traduzione devo ringrazire gli amici Aaron Nadale e Mary Fabbro Nadale.
* il disegno è di Leonardo da Vinci, Soldato con scudo morente.
*
... E per oggi con il nostro Nero Battesimo è tutto! :-)
Al prossimo sabato, con...
Oggi ti lascio un tag! Spontaneo :D
RispondiEliminahttps://raccontidalpassato.wordpress.com/2015/10/26/tag-profumi-dautunno/