sabato 14 gennaio 2017

Rubrica "I colori della corte Raynor": Violenza


Il tema di questa sera è una mia idea. Il tema è "Violenza" in generale, io ho scelto di parlare della violenza sulle donne.

In questi giorni, più di altri, gli episodi di violenza sulle donne che sentivo al telegiornale mi facevano stringere il cuore. Volevo parlarne, dire qualcosa. Perchè mi sento solidale con quelle donne. Io non ho mai incontrato nessuno che sia stato violento con me, per fortuna. Ma ci sono tanti tipi di violenza. Può capitare di avere una relazione in cui senti che non è ancora successo ma siete su quella china, perchè lui ti svaluta, perchè lui non ti apprezza e la cosa sta andando in crescendo e intuisci che le acque non sono buone... Questo sì, mi è successo. Per fortuna o per non so cosa, sono sempre andata via prima di scendere la china.
Ma questo mi rende comprensiva. Le donne che restano in queste storie non sono intelligenti? Certo che lo sono. Di fatto non mi è ancora chiaro perchè ci restino ma non le critico affatto, almeno il meccanismo che 'inizia' a farti restare lo conosco. Un'anima indebolita, colpita, esattamente come un fisico indebolito, è meno capace di muoversi per scappare.
Perciò volevo dedicare un pensiero a queste donne.
Ho scelto di mostrare non la fase in cui la violenza si è già manifestata ma l'inizio di una storia del genere. La frase è di Leslie Morgan Steiner, una scrittrice e blogger statunitense, che ha avuto una storia con un uomo violento:

"Ecco le ragioni per cui non lasciai mio marito:
Nessuno mi ha mai fatto sentire così protetta, amata, bella e importante come fece lui durante i primi mesi della nostra relazione.
Confusi la pietà che provavo per lui per amore: mi dispiaceva del fatto che fosse stato picchiato e lasciato senza cibo dal suo padrino, quando era piccolo.
Pensavo di essere l’unica donna che avrebbe potuto aiutarlo coi suoi problemi.
Fra una cosa e l’altra, mi faceva ancora ridere.
Lo amavo.
[...] Spesso fanno parte di uno schema preciso, che rimane lo stesso a prescindere dal livello di educazione, appartenenza etnica, genere e benessere economico delle due persone. Nella mia esperienza, le cose vanno così: grande storia d’amore. Isolamento da amici, famiglia, vicini e colleghi. Minacce di violenza. Atti di violenza. Scuse convincenti. Poi, si ricomincia da capo."

... Miracoli non ne so fare, purtroppo, almeno ho manifestato quello che avevo dentro e che premeva per uscire: che mi dispiace molto per queste donne, che dovevo dire qualcosa.
E questa era la mia parte.
Questa è una rubrica di tre blogger, anche le mie amiche Alice e Alessia hanno postato una citazione sull'argomento, andate a leggerla, sui loro nomi ci sono i link ai blog, basta cliccare.

I colori della corte Raynor, la nostra rubrica, di solito esce di giovedì, oggi era un'eccezione... Perciò ci rileggiamo giovedì :-)

2 commenti:

  1. Davvero una frase e una riflessione molto profonda! Conoscendo da vicino qualche storia di violenza non posso che concordare con queste parole. Spesso quando una donna continua a stare vicino a un uomo (o viceversa) che le fa del male, si ha la speranza di poter cambiare il proprio compagno, si spera che sia solo una fase in cui loro rimangono vicine perché pensano che con il proprio amore possono far cambiare l'uomo. Sono storie complesse ma essenzialmente non si riesce a scindere il proprio amore il proprio "uomo iniziale" da quello che è diventato con il tempo...

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    1. ... Esatto, penso anch'io che "l'uomo iniziale" sia centrale nello sviluppo della modalità di pensiero che porta a restare... Povere donne, mi spiace tanto per loro...

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