lunedì 30 novembre 2015

Rubrica "L'Attimo nel Bosco": Lo Shopping


Benvenuti ad un nuova puntata de "L'Attimo nel Bosco", la rubrica che nasce dall'amicizia con Isabella del blog Il Bosco dei Sogni Fantastici. Il nome della rubrica nasce proprio dall'unione dei nomi dei nostri due blog :-)

L'idea della rubrica è che entrambe affrontiamo lo stesso tema, per parlare un pò di noi :-). Possono entrare in gioco libri, le altre nostre passioni, le nostre vite.
Per oggi Isabella ha lanciato il tema dello Shopping. Potete leggere la sua bella moneta qui.
Come ho risposto io...?
... Con una mia personale storia dello shopping :-)

(Scena tratta dal film "I love shopping")

domenica 29 novembre 2015

Tag: Wishlist Natalizia


Questo bel tag è partito da Mercury e io sono stata invitata da Deb di Leggendo Romance, che ringrazio.

Il tag si chiama: WISHLIST NATALIZIA TAG

E le sue regole sono:

1. Mettete il logo del tag
2. Citate il blog  da cui è partito il tag (Mercury) e quello da cui vi è arrivato l'invito
3. Scrivete almeno 5 oggetti che vi piacerebbe ricevere per Natale (un libro, un gioiello, un viaggio, qualsiasi cosa voi desideriate)
4. Taggate a vostra volta almeno 10 blog, avvisandoli di averli nominati

sabato 28 novembre 2015

Tag: Perché è nato il tuo blog

Sono stata nominata per questo tag da Laura, che ringrazio :-)

Le regole:

Nominare l’ideatrice del Tag: Carla
Ringraziare chi nomina e utilizzare il logo
Nominare 15 blog e avvertirli
Raccontare, brevemente, com’è nato il proprio blog e dare dei consigli a chi si cimenta da poco.

Com'è nato il mio blog:

Rubrica: "O Melas Baptismòs": "Più sporco della neve", di E. Pandiani


Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica "O Melas Baptismòs". 
Dall'idea di un battesimo ortodosso per immersione nel genere giallo-noir, è nato il suo nome greco, che significa "Il Nero Battesimo". 
La rubrica è dedicata al gruppo di scrittori Torinoir.
Ogni sabato presentiamo uno di questi autori e una sua opera. 

Oggi ci dedichiamo a Enrico Pandiani e al suo libro "Più sporco della neve".
Enrico Pandiani è nato a Torino.



mercoledì 25 novembre 2015

Anteprima Blog Tour: "A causa tua", di F. Martina

Cari amici dell'Acquerello, a breve offriremo ancora il nostro spazio come tappa di un blog tour.
La promozione questa volta riguarderà il libro di Federica Martina "A causa tua".
Vediamo insieme la cover e la trama:


Segnalazione: la saga "Jolly Roger", di G. Dolzadelli

La segnalazione di questa sera riguarda la saga di Gabriele Dolzadelli "Jolly Roger", ambientata nel XVII secolo nel Nuovo Mondo :-)
Comincio presentandovi il primo libro, vediamo insieme la trama...   



lunedì 23 novembre 2015

Domino Letterario: Recensione "Il mondo oscuro" di S. Vela

Il Domino letterario è una rubrica in cui viene steso un elenco di blogger che desiderano partecipare. 
A quel punto, il primo sceglie un libro da leggere, il secondo ne sceglie un altro collegandosi al precedente con un elemento simile e così via. Ad ognuno viene assegnata un data in cui il blogger dovrà pubblicare la recensione del libro scelto.
Questo è l'elenco dei blog partecipanti al Domino di questo mese:


domenica 22 novembre 2015

Segnalazione: "Trama imperfetta. Torino, Piazza Carlo Alberto", di R. Ballacchino

La segnalazione di oggi è proprio una bella notizia.
E' uscito "Trama imperfetta. Torino, Piazza Carlo Alberto", il nuovo romanzo di Rocco Ballacchino!



sabato 21 novembre 2015

Avvo TAG! :-)

Grazie ad Alessia di "La corte di Belial" per il tag!

Il Tag è stato creato da Avvocatolo, ovvero Massimo Della Penna, che propone ai suoi lettori un’opera intitolata "L’ultimo Abele. Storia di una ossessione."

Le regole:

1) Inserire l’immagine del Tag (E io le ho tolte tutte e due perchè dovevano avere un virus e hanno fatto impazzire la grandezza dei caratteri del post) 
2) Scrivere una storia in una singola frase, come ha fatto lui: 

Rubrica "O Melas Baptismòs": "Inverno rosso", di L. Rinarelli


Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica "O Melas Baptismòs". Dall'idea di un battesimo ortodosso per immersione, nel genere giallo-noir, è nato il suo nome greco, che significa "Il Nero Battesimo".
La rubrica è dedicata al gruppo di scrittori Torinoir
Ad ogni puntata della rubrica ci dedichiamo a conoscere meglio uno di questi scrittori e una sua opera. 
Oggi ci dedichiamo a Luca Rinarelli e al suo libro "Inverno rosso".

Luca Rinarelli
(Foto di Giorgio Cacciatori)


Il suo soprannome Tovarish la dice lunga sulla sua passione per ciò che è rosso. Ha pubblicato In perfetto orario (2009) con Robin Edizione e La gabbia dei matti (2011) con Agenzia X. E' uno degli autori della biografia Dalla parte degli ultimi, Edizioni Gruppo Abele.
In ebook ha pubblicato il racconto H, selezionato dal concorso Corpifreddi. Suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologìe. 


martedì 17 novembre 2015

Segnalazione: "Dodici porte", di D. Franchetto

La segnalazione di oggi riguarda una storia forte.
La protagonista si chiama Lunar ed è una donna che ha subìto violenza. La trama ci racconta del suo percorso di guarigione, espresso in chiave fantastica. 
Vediamo quindi le notizie relative al libro.


domenica 15 novembre 2015

Rubrica: "Il Gazzettino della domenica"

Dopo un periodo di pausa dovuto alla settimana di Halloween prima, e allo smaltimento di post arretrati dopo, eccoci finalmente a rientrare nei ranghi con le rubriche tradizionali... E così rieccoci finalmente anche con la nostra piccola rubrica domenicale di titoli per bambini :-)


Come sempre ci occupiamo dei titoli editi da una casa editrice della mia regione, che è anche la prima casa editrice italiana per ragazzi, Edizioni EL, che ha sede a S. Dorligo della Valle (TS).
Nel post segnaliamo anche Emme edizioni e Einaudi ragazzi ma sono sempre Edizioni EL perchè quest'ultima ne ha acquisito i marchi negli anni Novanta.

Cominciamo! :-)

sabato 14 novembre 2015

Rubrica "O Melas Baptismòs": Patrizia Durante e MemoNoir2016



Benvenuti ad un nuova puntata della rubrica "O Melas Baptismòs".
Dall'idea di un battesimo ortodosso per immersione, nel genere giallo-noir, è nato il suo nome greco, che significa "Il Nero Battesimo".
La rubrica è dedicata al gruppo di scrittori TorinoirIl gruppo si propone di raccontare la propria città attraverso il romanzo giallo-noir.

E si compone di dodici scrittori, fra cui c'è una sola donna.

venerdì 13 novembre 2015

Segnalazione: "Il prezzo del Requiem", di M. Fanucci

La segnalazione di oggi riguarda una storia ambientata in Italia nel 1992, che ha per sfondo il primo anno dell'inchiesta Mani Pulite e un protagonista, Auro Ponchio, alle prese con una decisione difficile da prendere: il miglioramento della condizioni di vita sue e della sua famiglia, al prezzo della svendita dei suoi valori. Cosa deciderà Auro..?
Vediamo quindi qualche informazioni sull'opera e sull'autore...


giovedì 12 novembre 2015

Rubrica: "La finestra sulle mie letture"

"La finestra sulle mie letture" è lo spazio in cui racconto come procedono le mie letture... Il suo giorno è il giovedì :-)


Questa, un pò come la precedente, è stata una settimana di riflessioni, sulla lettura. Si vede che sono in un periodo riflessivo, ultimamente.
La prima riflessione che ho fatto, è nata leggendo una recensione non particolarmente lusinghiera di un'opera che io invece ho amato molto.

mercoledì 11 novembre 2015

Rubrica "Perle dai libri": Titania

"Perle dai libri" è la rubrica in cui condivido passi particolarmente belli dei libri che ho letto... Il suo giorno è il mercoledì :-)


La perla di oggi ha a che fare con uno dei miei idoli di quando ero bambina, la celebre Sissi, l'imperatrice d'Austria.

martedì 10 novembre 2015

domenica 8 novembre 2015

Segnalazione: "Otto sottili fili di fumo", di A. Fabrello

Oggi vi segnalo una piccola perla.
E' "Otto sottili fili di fumo", di Anna Fabrello, una raccolta di racconti.
La particolarità che vi ho notato, quando ho iniziato a sfogliarlo, sta nell'uso del linguaggio come strumento artistico, una cosa che io amo molto. 
Perchè possiate capire cosa intendo, vi riporto le prime righe del libro:

Il rumore risuonò secco nella stanza silenziosa: il suono di carta strappata, lacerata, tagliata rimbalzò sulle pareti ornate di vecchi dipinti, rotolò tra i mobili in legno caldi e accoglienti, sui cuscini morbidi, ricoperti da stoffe sgargianti e continuò quel suo vagabondare apparentemente senza meta, fino a spegnersi nello sfrigolio infuriato delle fiamme del camino. Quello stesso camino che nelle notti d’inverno riscaldava la pelle infreddolita dell’esile figura rannicchiata di fronte, intenta nel suo fare, indaffarata in quel compito che voleva concludere prima del giungere della nuova alba. Perché lei sapeva, con la certezza di chi ormai aveva visto tutto e non aveva altro da attendere, che quell’alba sarebbe stata l’ultima. 

... Credo che ora sia più chiaro cosa intendevo :-)

E ora vi segnalo l'opera. La cover è carinissima:

sabato 7 novembre 2015

Rubrica "O Melas Baptismos": "Monkey Gland", di M.G.Dibenedetto


Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica "O Melas Baptismòs".
Il nome della rubrica significa "Il Nero Battesimo", è greco e s'ispira al battesimo ortodosso per immersione.
L'immersione nel Nero deriva dal fatto che la rubrica si propone di conoscere un gruppo di scrittori che si dedica ai generi giallo/noir: il gruppo Torinoir.

Ogni sabato dedico una puntata della mia rubrica a conoscere meglio uno di questi scrittori, attraverso la sua biografia e la trama ed un approfondimento di un suo libro.
La puntata di oggi è dedicata a Marco G. Dibenedetto e al suo libro Monkey Gland.

L'autore

Marco G. Dibenedetto è nato a Torino nel 1972. Psicologo e psicoterapeuta, esercita la sua professione e insegna in una scuola superiore. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2008: Il cacciatore di vite (Fratelli Frilli editore). Il secondo, nel 2011, è Lo zero posizionale (edizioni Mnamon). Nel 2012 dà vita al personaggio dell’ispettore Rubatto, le cui prime due indagini sono state pubblicate con Kilometrozero edizioni: E.N.D., forse qualcuno è già morto… (2012) e Che Idiota! (2012). Con Golem Edizioni, invece, sono state pubblicate la terza e la quarta indagine: Il mare odia gli spigoli (2014) e Monkey Gland (2015).

Il libro


Il cadavere di un ragazzo viene trovato nella propria abitazione. Il corpo è disteso sul letto, coperto da un telo verde simile a quello che si usa nelle sale operatorie degli ospedali. Solo una parte è scoperta, sulla quale un bisturi ha fatto il proprio lavoro. Perché? Un'operazione non riuscita o un messaggio nefasto? L'ispettore Rubatto e i suoi fidi collaboratori sono alle prese con un nuovo mistero che si snoda tra San Salvario e Grimaldi di Ventimiglia. Anche in questo caso i colpi di scena non mancano, così come le stimolanti riflessioni dell'ispettore su cosa sia giusto e cosa no.

Link Amazon


L'agente Aceto e l'ansia da primo appuntamento


(La Reproduction interdite, R. Magritte, 1937)

L'agente Aceto è uno dei personaggi del libro, collega dell'ispettore Rubatto. Aceto è il cognome, non ne sapremo mai il nome. L'unica volta che, nel corso della storia, il personaggio tenta di pronunciare il suo nome, per la strada passa clacsonando una macchina e non ne distinguiamo nulla.
L'agente Aceto impiegherebbe tutte le sue risorse nel lavoro, in parte perchè vuole imparare, ma soprattutto perchè gli viene più facile che affrontare le sue emozioni. 
La storia lo mette di fronte proprio ad un incontro con una donna che gli piace.
E' facile identificarsi in lui, mentre si prepara per l'appuntamento. L'ansia sale. Lo sguardo diventa acuto come quello di un microscopio e la mente dibatte su ogni particolare come fosse d'importanza fondamentale.
Prova pure le espressioni del viso allo specchio. E a quel punto a me è scappato da ridere.
Spero che anche voi possiate identificarvi nell'agente Aceto e, per una volta, farvi una bella risata sui momenti in cui l'ansia ci assale. Perciò condivido con voi l'agente Aceto-"Uno di noi" e la sua ansia da primo appuntamento... 

Aceto si svegliò con una leggera ansia in corpo, si lavò e si vestì. Non scelse uno dei completi con camicia e cravatta che usava indossare tutti i giorni, non voleva dare l'impressione che quell'incontro fosse semplice e puro lavoro. Prese l'abito delle grandi occasioni, di quando, per esempio, si era sposata la sorella e lui aveva dovuto fare da testimone. Cambiò solo la cravatta poichè quella che aveva indossato quel giorno era lucida e di raso, ed era troppo da cerimonia. Si mise il dopobarba e si osservò allo specchio.
Mimò qualche espressione facciale, imitò di essere contento, poi passò allo sconcerto, all'essere sorpreso per finire con un'espressione da macho e sex symbol. Nell'osservarsi pensò che erano anni che non aveva un appuntamento con una donna, anche se quello che avrebbe avuto a breve non poteva dirsi un vero e proprio incontro galante.
Si sistemò la giacca, fece ancora un'espressione, questa volta di interesse, e scelse quella mimica per l'incontro con Anna.
Uscì di casa e attraversò mezza città. L'ansia che aveva provato appena sveglio stava aumentando di metro in metro. Non faceva caldo ma Aceto stava sudando. Pensò di togliersi la giacca, ma non lo fece.
Sapeva che un uomo, un vero uomo, non la toglie mai ad un appuntamento.
[...] Sorrise, ma i muscoli della bocca erano contratti e rigidi. Oltrepassata la via, si fermò e fece un profondo respiro. Doveva calmarsi.
"E' solo un incontro con una ragazza a cui devo chiedere delle informazioni, nulla di più nulla di meno" si disse riprendendo la marcia.
Parcheggiò a un isolato dal bar, si sistemò camicia, giacca e cravatta, e s'incamminò.
Anna lo stava già aspettando, lo vide e gli andò incontro.
Allungò il braccio e Aceto le strinse la mano. Quel contatto lo fece emozionare: aveva una bella e morbida pelle e la stretta era energica e sicura.
"Buongiorno..."

*

... Io adoro quando prova le espressioni facciali allo specchio! :D
Per oggi con il nostro Nero Battesimo è tutto! :-) 
Al prossimo sabato!

giovedì 5 novembre 2015

Rubrica: "La finestra sulle mie letture"

"La finestra sulle mie letture" è la rubrica settimanale in cui racconto come procedono le mie letture.
Il suo giorno è il giovedì :-)


Questa settimana mi sta dando diversi spunti di riflessione su me e la lettura.
Il primo è sorto quando ho ricevuto un'e-mail di una casa editrice. Scrivevano che i miei post erano interessanti e mi chiedevano se volevo leggere un libro. 
Sono andata a curiosare sull'estratto libero di Amazon come fosse questo libro...
E ho capito... che non ce la potevo fare. Era di un genere troppo zuccheroso.
Una volta ero più elastica, ora mi accorgo che - non so quando - sono spuntati dei paletti a delimitare in modo più definito l'area dei miei gusti.
Così ho declinato gentilmente l'offerta.
Eppure questa cosa mi ha stupito, una volta avevo gusti molti più vari...

Per passare ai libri che sto leggendo, questa settimana mi sto dividendo fra il mio genere preferito e un fantasy che porto avanti pian piano. 

A proposito del genere preferito:


Trama: Il cadavere di un ragazzo viene trovato nella propria abitazione. Il corpo è disteso sul letto, coperto da un telo verde simile a quello che si usa nelle sale operatorie degli ospedali. Solo una parte è scoperta, sulla quale un bisturi ha fatto il proprio lavoro. Perché? Un'operazione non riuscita o un messaggio nefasto? L'ispettore Rubatto e i suoi fidi collaboratori sono alle prese con un nuovo mistero che si snoda tra San Salvario e Grimaldi di Ventimiglia. 

Dalla quarta di copertina: Prese dalla valigetta un lenzuolo verde, lo aprì e tagliò con le forbici un foro quadrato di venti centimetri per lato. Coprì il corpo di Roberto lasciando la parte pubica nuda e visibile. Era necessario vedere solo la porzione sulla quale avrebbe dovuto operare, era utile decontestualizzare e separare il corpo da una singola parte. Prese due cinghie e legò il paziente in caso si potesse muovere involontariamente. La morte sarebbe giunta in silenzio, il trapasso sarebbe stato indolore.

... Che in verità l'ho già letto XD 

E qui arriva la riflessione numero due. La mia anima da lettrice ha tante sfumature perciò, pur all'interno del genere che mi piace, posso apprezzare diverse cifre stilistiche. Ma ho notato che, quando un libro mi piace veramente, in genere la lettura va così:

1) Mio incauto e inconsapevole inizio del libro. Rapimento della mia anima da parte del libro;
2) Caduta in uno stato di lettura perpetua o attesa-del-momento-in-cui-lo-continuerai;
3) Risorgere con stupore al momento della fine del libro. Provare dispiacere perchè è finito. 

Ovviamente non faccio questa riflessione a caso, parlavo proprio di questo libro.
Tra l'altro, stavo per fare una cosa comica, questa settimana, poi mi sono frenata.
Dovete sapere che anche nel mondo dei bloggers ci sono dispetti e invidie. Io faccio sempre finta di non vedere queste cose, anche se vedo tutto. Il fatto è che credo ci siano cose più piacevoli su cui posso concentrarmi.
Fatto sta che questa settimana, oziosamente, ho coltivato la fantasia di dire ad un dispettoso blogger maschio (non bookblogger, ma va bene uguale):
"Sto leggendo un libro su un killer che evira le sue vittime, lo gradisci per Natale..?".
Non è corretto eh, il killer del libro non evira le sue vittime! Ma la parte pubica c'entra. Diciamo che era una battuta "liberamente ispirata a". Ci sarebbe stata. Mannaggia a me che amo concentrarmi sulle cose belle e non ho voglia di litigare...
Comunque di questo libro avrò modo di parlare seriamente, sia nella mia rubrica del sabato ( <3 ), sia nella recensione.

E poi c'è il fantasy di Francesca Riscaio, che credo sia uno dei pochi fantasy che mi si può convincere a leggere


Imprevedibilmente, rivedo molto di me in questo libro. Ragion per cui sono curiosa di come evolverà la storia. Per non parlare del fatto che, per essere un'opera di esordio, è scritto molto bene.
In questi giorni parlavo con un'amica blogger proprio dei fantasy. Quest'amica, oltre ad essere una persona molto intelligente, è anche un'amante del genere, e ha detto una cosa simpatica e intelligente dei libri fantasy: "... tutti che cercano qualcosa, tutti che fanno un viaggio..."
Verissimo. Poi bisogna vedere come sviluppi il tema. 
E poi c'è un fatto. Se uno scrittore ha qualcosa da dire, il suo valore passa oltre il genere. E a quel punto il fantasy anche al lettore sembra solo lo strumento che lo scrittore ha usato per esprimersi. Poteva usare quello come un altro.
Quando dico che questo è uno dei pochi fantasy che potrei leggere, intendo proprio questo.
In questo libro il fantasy è uno strumento espressivo, e quello che il libro ha da dire va oltre al genere. Così arrivo a leggerlo e lo trovo anche molto bello.

... Riepilogo letture molto riflessivo questo giovedì :-) Comunque per questa settimana con  il mio riepilogo letture è tutto, al prossimo giovedì..!

P.S.: E adesso me ne torno allo studio del cirillico... raramente mi sono sentita così impedita, ma mi affascina dannatamente.

mercoledì 4 novembre 2015

"Perle dai libri": Vassilissa la saggia

Ed eccoci finalmente a riprendere i soliti ritmi, con il blog :-) La settimana di Halloween è passata e qui sul blog riprendo le rubriche che avevo sospeso per dare spazio all'Halloween Tour. Perciò eccoci di nuovo con "Perle dai libri", la rubrica in cui condivido passi particolarmente belli dei libri che ho letto.
Il suo giorno è il mercoledì :-)


La perla di oggi è tratta da un libro molto importante per me: "Donne che corrono coi lupi", di Clarissa Pinkola Estés, psicoanalista junghiana. In questo libro la Estés riporta delle fiabe tradizionali e spiega quali insegnamenti utili ne possono trarre le donne.

Oggi ho scelto la storia di Vassilissa la saggia, che poi sarebbe la versione russa di Cenerentola ma più nera e affascinante.
La prima parte della storia è simile a quella che conosciamo. Vassilissa diventa la serva delle sorellastre e della matrigna. A questo punto comincia la parte nuova. Il fuoco in casa finisce e la tre mandano Vassilissa nel bosco a chiedere il fuoco alla Baba Jaga, una strega terribile e molto potente.
L'unico aiuto che Vassilissa ha con sè è una bambola. Una bambola che la madre le ha donato sul letto di morte e che Vassilissa tiene in tasca.
Vediamo come va l'incontro:

(Illustrazione: La Baba Jaga e la sua casa)

... La Baba Jaga era una creatura veramente spaventosa. Viaggiava non su un carro o in una carrozza ma in un mortaio che si spostava da solo. Guidava questo veicolo con un remo a forma di pestello, e intanto cancellava le tracce alle sue spalle con una scopa fatta con i capelli di persone morte da gran tempo.
[...] d'improvviso la Baba Jaga nel suo mortaio calò su Vassilissa urlandole: "Che cosa vuoi?".
La fanciulla tremava. "Nonna, sono venuta per il fuoco. La mia casa è fredda... i miei moriranno... ho bisogno di fuoco."
E la Baba Jaga di rimando: "Oh, sììì, ti conosco, e conosco i tuoi. Dunque, essere inutile... hai lasciato spegnere il fuoco. Non è una cosa bella da farsi. E per giunta, che cosa ti fa pensare che ti darò la fiamma?"
Vassilissa consultò la bambola e si affrettò a rispondere: "Perchè chiedo".
La Baba Jaga disse soddisfatta: "Sei fortunata. E' la risposta giusta."

*

... Vassilissa dovrà penare ancora un pò per avere il suo fuoco. La Baba Jaga la sottoporrà a delle prove ma Vassilissa le supererà. Allora la Baba Jaga le affiderà il fuoco che ha chiesto: un teschio con dentro dei carboni ardenti. Vassilissa farà ritorno a casa e il teschio raderà al suolo la casa e darà fuoco alle sorellastre e alla matrigna...
... Dolce dolce come la versione che conosciamo noi, no..?
Vabbè, per me è una figata :D

Per "Perle dai libri" per questo mercoledì è tutto... al prossimo mercoledì! :-)

martedì 3 novembre 2015

Recensione: "Fotogrammi di un massacro", di M. Blini


Autore: Maurizio Blini
Titolo: Fotogrammi di un massacro
Editore: Ciesse Edizioni
Genere: Giallo
N. pagine: 224

Trama:

Cinque donne uccise barbaramente in un centro estetico cinese mettono scompiglio in una Torino sonnecchiante e annoiata. Un massacro senza precedenti che mette in difficoltà la sezione omicidi della Questura subalpina falcidiata dalla malasorte. Già, perché i veri protagonisti delle indagini torinesi, ovvero, il commissario Alessandro Meucci e l’investigatore privato Maurizio Vivaldi, sono fuori gioco. Il primo, trasferito ad Asti per incompatibilità ambientale, il secondo, rinchiuso in carcere con l’accusa di omicidio. 
Sullo sfondo le contraddizioni di una polizia a geometria variabile, con le sue virtù ma anche con i suoi pregiudizi, limiti, umori e fragilità. 
Una storia dalle tinte forti che scava nell’inquietudine dell’animo umano e che saprà rapirvi. 

Recensione:

La cover di questo libro mi è piaciuta subito tanto.
Il viso di una donna cinese affiora da un fondo scuro, indirizzando a chi la guarda uno sguardo minaccioso... Ha solleticato la curiosità che c'è in me per il mistero che circonda i cinesi.
Il titolo, "Fotogrammi di un massacro", mi ha esaltato subito (ormai mi ci sono abituata, ad essere un pò eccentrica, leggo "massacro" e mi esalto... ma tant'è).

Ho saputo solo dopo che questo libro è il settimo di una serie, ma leggendolo me ne sono dimenticata quasi subito. Le vicende precedenti erano inserite con naturalezza nella storia, quindi ho seguito tutto senza problemi.

Al punto della storia in cui arrivo io a leggerla, c'è appena stato un omicidio.
Maurizio Vivaldi, ex poliziotto e ora investigatore privato, al confronto con l'assassino della sua fidanzata, il killer seriale Marco Gobbi, non ha resistito alla pulsione della vendetta, e gli ha sparato.
In virtù del suo stato di ex appartenente alle forze dell'ordine, gli è stato concesso il carcere militare.
Il suo caro amico, Alessandro Meucci, commissario di polizia (sezione omicidi, Questura di Torino), nell'attesa che sia fatta chiarezza sulla vicenda, viene trasferito ad Asti per "incompatibilità ambientale".
Ha inizio un lungo periodo di disequilibrio. 
Meucci è destinato ad un incarico per il quale non ha esperienza, che ha il sapore di una restrizione e un esilio.
Vivaldi, in carcere, è costretto con i suoi pensieri (ne ho parlato qui) ad affrontare la perdita di Loretta e il dolore che lo annienta, e la ricerca di un senso a quanto è accaduto.

Nel frattempo, a Torino, presso un centro estetico cinese, qualcosa di terribile succede.
Cinque donne, delle clienti, vengono barbaramente uccise.
L'indagine, a causa della lontananza da Torino del cuore della squadra, il Meucci, procede senza frutto.

Quello che mi ha stupito, in questa storia, e che ho trovato davvero particolare, è l'intensità di sentimenti che riesce a trasmettere.
Ci sono i sentimenti che legano i membri della squadra: il commissario Meucci, gli agenti Favaro (il focoso Favaro), Federico e La Porta.
L'intensità schiacciante del dolore del Vivaldi per la perdita di Loretta. Mi ha messo a dura prova il suo dolore straziante, il suo desiderio di lasciarsi andare per raggiungerla, toglieva veramente il fiato.
D'altro canto, questo è un libro in cui nessuno è solo. 
Il Vivaldi, in carcere, troverà un aiuto importante per il suo percorso nel dolore e conserverà l'amicizia del Meucci e l'appoggio della squadra.
Persino il Meucci, da solo ad Asti, trova nel cane Jago - tra l'altro il cane del suo amico Vivaldi - una compagnia, che rappresenta e tiene vivo il filo dell'amicizia tra i due.

Un altro punto importante, in questo libro, è l'unione del gruppo dei colleghi.
Un'unione che non è solo buon gioco di squadra nella risoluzione del caso ma è anche aiuto nei momenti difficili.
Come quando il collega Favaro ha un problema con il vizio del gioco e la squadra divide il problema, di modo che ognuno possa portarne una parte, per risolverlo più facilmente.
Mi ha molto colpito e scaldato, l'affetto che lega questo gruppo.

Un pò queste cose io le conoscevo...
La divisa di mio padre era nera, non blu. Forse non è proprio il paragone che un poliziotto vorrebbe sentire, ma assicuro che molte cose ci somigliavano.
Quando io ero piccola e, ogni tanto, andavo a fare i compiti nell'ufficio di mio padre, tutti si affacciavano per salutarmi. Tutti uguali con quella divisa, e a me sembravano tanti pari di mio padre, zii o fratelli.
E li ho visti concepire il problema di uno di loro come una cosa del gruppo, da risolvere col contributo di tutti. 
E poi c'era quel gusto particolare per gli scherzi. Come quanto l'agente Girelli (mm) della scientifica porta al Meucci dei filmati di sorveglianza. Meucci finge di essere abituato a pagarle, quelle cose, provocando nel giovane agente un imbarazzo paralizzante che mi ha fatto schiattare dal ridere...
Ma è stato quando, nel carcere militare, il colonnello Sarlo prende sottobraccio il Meucci, che nella mia mente è suonato definitivamente il DinDinDin!
Il prendere sottobraccio era un gesto tipico in quell'ambiente. Segnalava l'inizio di una conversazione più personale. Segnalava agli altri la considerazione che avevi di quella persona. E segnalava anche, semplicemente, un accompagnarsi affettuoso.
Erano ricordi talmente nitidi che ad un certo punto ho sentito profumo di registri di carta e odore di armadi di metallo... Cose che c'erano, in quegli uffici.

... Lungo periodo di disequilibrio, dicevo.
Ma da un momento all'altro, torna il riequilibrio.
Il Meucci torna al volo a Torino, e riprende i nodi dell'indagine sugli omicidi al centro estetico cinese.
Indimenticabile la scena della macelleria. Perchè è vero, qui siamo in Italia, mica a CSI, e costerebbe troppo simulare il massacro con i manichini al sangue finto come fanno in tv... Scena credibile e italiana.

E' un gran peccato che nelle recensioni non si possa parlare anche del finale.
Posso solo dire che è in linea con l'intensità dei sentimenti del resto del romanzo, con l'ironia a volte crudele della sorte e che, semplicemente, strazia il cuore.
Una cosa sulla fine del libro devo assolutamente dirla. Sull'ultima pagina ci sono solo-due-righe.
E la risposta è sì. Quando le ho lette, ho pianto.

Mi viene da pensare alla mia migliore amica e a come giudichiamo diversamente le cose.
Per Valentina un libro è bello nella misura in cui il finale la fa piangere. La sua frase tipica è: "Bellissimo! Ho pianto tanto!"
Io, prima di leggerlo, avrei chiesto se c'erano morti ammazzati.
A Natale le regalo questo libro.
Dopo che avrà letto le due righe finali... mi vorrà tanto bene.