domenica 10 maggio 2015

Recensione: "L'albero dei segreti", di Sarah Addison Allen


Un altro libro è andato, e stavolta è "L'albero dei segreti", di Sarah Addison Allen.
Ho già parlato di lei in questo post, per elencare una serie di bellissimi passi in cui l'autrice inserisce nella storia dei tocchi di soprannaturale...

Oggi farò una recensione più classica, anche se non posso trattenermi dal citare altri passi di soprannaturale che ho trovato dopo, ancora più belli! :-)

Allora, questa è la trama:

Benvenuti a Walls of Water piccola località turistica del North Carolina, un luogo dove il mistero è più fitto della nebbia che circonda il paese. Tanto tempo fa, l'imponente palazzo vittoriano in cima alla collina era proprietà della famiglia di Willa Jackson. Poi quell'edificio abbandonato divenne il simbolo della rovina dei Jackson e di tutto ciò da cui Willa aveva deciso di fuggire. Da qualche anno la donna si è rifugiata ai margini della vita del paese, a gestire un negozio di articoli sportivi - rigorosamente biologici - e un baretto dal quale provengono deliziosi profumi di torte e biscotti al caffè per la gioia dei visitatori. Ma un giorno Willa riceve una busta sulla quale riconosce l'elegante firma della sua ex amica del cuore, Paxton Osgood. All'interno, un invito impossibile da ignorare perché riguarda proprio quell'antica dimora di cui ora sono proprietari gli Osgood. Ecco che il passato sembra tornare a perseguitare l'ultima discendente dei Jackson, costringendola a riaprire il cancello del misterioso giardino dove sta per venire alla luce un segreto rimasto sepolto per decenni. Un segreto che cambierà la vita di Willa e della sua amica in un modo che nessuno si sarebbe mai aspettato.

E' un libro che dà serenità, positivo, piacevole, scorrevole. Si legge in un attimo. 

Dà serenità perchè ambientato in un piccolo paese, dalla vita semplice, dalle abitudini semplici. I suoi personaggi sono persone che hanno ancora sogni, ancora s'innamorano, ancora hanno grandi amicizie e ancora sono capaci di correre rischi per qualcun'altro, se questo qualcuno ha bisogno.

Come quando Willa, all'improvviso, si ferma in macchina dove c'è un market aperto anche nelle ore notturne, perchè vede Paxton (andata lì a comprare degli alcolici. Paxton?? Degli alcolici..?) trattenuta da dei tizi poco raccomandabili.
Non erano amiche. Anzi. Ma c'è un tipo di solidarietà, fra donne:

Fra donne esiste un accordo strano ma universale. A qualche livello, tutte le donne conoscono, tutte capiscono la paura di essere in minoranza, di essere impotenti. E' una sensazione che ti pulsa nel petto quando ripensi a quella volta che sei uscita da un negozio e ti hanno seguita. Agli estranei che ti bussano al finestrino dell'auto mentre sei da sola ad un semaforo rosso, o che ti chiedono un passaggio. All'aver bevuto troppo e aver perso la capacità di essere abbastanza convincente da dire semplicemente no. Sorridere agli sconosciuti che si avvicinano per non ferire i loro sentimenti, per non fare una scenata. Tutte le donne ricordano queste situazioni, anche se non sono mai accadute a loro personalmente. Fa parte del loro inconscio collettivo.  

E infatti alla fine diventano amiche. Quell'amicizia forte, vera. Un pò come quella delle loro nonne, che fa da sfondo al romanzo.

Ad ogni modo, veniamo alle cose più fighe in assoluto :-D
Passaggi soprannaturali passaggi soprannaturali!

Anni 30 del 900. Arriva in città quell'uomo, quello strano, che cambierà tutto:

... Sorrise, come il sorriso di Dio che abbassa gli occhi sui suoi figli. Fischiò alcune strane note e il vento cessò. Da un momento all'altro. Quell'uomo poteva far cessare il vento con un fischio.

[...]

Sebastian [...] disse [...] "La mia prozia mi parlava di lui. Tucker Devlin. L'uomo che quando era arrivato aveva tenuto la città in ostaggio con la sua magìa. Hai presente quel dipinto in camera da letto, quello che le apparteneva, con l'uccello appollaiato sulla ciotola di bacche? [...] Mi disse che Tucker Devlin una volta era andato a trovarla, perchè gli piaceva corteggiare tutte le ragazze, per assicurarsi che fossero tutte stregate da lui. Disse che mentre parlavano, lui aveva allungato la mano verso il dipinto, aveva tirato fuori una manciata di bacche e le aveva mangiate lì, davanti a lei. La mano sanguinava, perchè l'uccello l'aveva beccato...

Quest'ultimo è il mio preferito, letteralmente adoro questo passaggio *_*

Concludendo per me è un: consigliatissimo ^^

2 commenti:

  1. Ciao!!
    Il sottolineato lo togli andando a modificare il post però con html, non con 'scrivi'.
    C'è una stringa dove trovi 'white' citato.. dentro le <....>
    Selezioni e togli..
    Vedi un po' se mi son fatta capire, sennò un modo per risolvere lo troviamo U_U

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    Risposte
    1. ... mm tu sei stata chiarissima, e ti ringrazio molto.. è del testo in html che non capisco nulla..! ho provato a cancellare dove vedevo scritto 'white' ma poi non mi faceva aggiornare il post con le modifiche, mi bloccava.. :S

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