sabato 5 dicembre 2015

Rubrica "O Melas Baptismòs": "Il postino di Superga", di M. Tallone

Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica "O Melas Baptismòs". 
Dall'idea di un battesimo ortodosso per immersione nel genere giallo-noir, è nato il suo nome greco, che significa "Il Nero Battesimo". 
La rubrica è dedicata al gruppo di scrittori Torinoir.
Ogni sabato presentiamo uno di questi autori e una sua opera. 

Oggi ci dedichiamo a Massimo Tallone e al suo libro "Il postino di Superga".


Massimo Tallone è nato a Fossano, nel cuneese, vive e opera a Torino. Ha pubblicato con Fratelli Frilli Editori Piombo a Stupinigi (2007), Veleni al Lingotto (2008), Doppio inganno al Valentino (2009), L’enigma del pollice (2010), La manutenzione della morte (2011), Il Cardo e la cura del sole (2012), L’amaro dell’immortalità (2013). Nel 2009 ha pubblicato anche il saggio Dizionario ironico della cultura italiana per la UTET. Per le edizioni e/o ha pubblicato Il fantasma di piazza Statuto (2012) e Il diavolo ai giardini Cavour (2013). Collabora con Repubblica Torino, dove tra l’altro ha pubblicato Cardo e i Mille, racconto in otto puntate, nel 2011, e Genius loci, racconto in nove puntate, nel 2013. Nel 2015 è uscito il suo “manuale” A bottega dal maestro di cazzeggio per la Golem edizioni. 

                      Il libro: "Il postino di Superga"


La storia è quella di Lola, giovane donna che dopo sei anni di galera esce e cerca di rifarsi una vita aprendo un ristorante con camere nella periferia nord della città. Intorno a lei, ape regina, bella e determinata, si consolida uno strano ménage a quattro, con tre uomini che, sebbene insieme non ne facciano uno, le danno tutto ciò che cerca: sesso, denaro, tenerezza. Un meccanismo perfetto, in cui ogni ingranaggio gira silenzioso e senza scosse, nel cono d’ombra che sfuma i contorni della legalità. Ma ecco che, una notte, Giuseppe, un cliente assiduo della locanda, mite postino privato di un vecchio marchese eccentrico, s’impicca al termosifone della camera di Tanya, scintillante clandestina bielorussa, cameriera e accompagnatrice particolare per i clienti speciali. Da lì in poi tutto precipita, fino alla notte fatale, di violenza assoluta, in cui molto sangue resterà sul terreno.

                                                                                          *

Il postino di Superga è uscito in edicola con La Stampa il 17 luglio del 2015 e in dieci giorni è andato esaurito, vendendo ben 6.500 copie.
Sarà in ristampa a febbraio 2016, in occasione dell'uscita del sequel.
La sua creazione è nata dall'idea di Massimo Tallone e del criminologo Biagio Carillo di creare un giallo che fondesse i canoni della suspense con l'aderenza alla realtà delle tecniche investigative.
Nella scena* che vi propongo per farvi conoscere meglio il libro, Lola è alla guida di una Punto grigia e sta portando altrove il cadavere del postino. Il suo ritrovamento al Covo da parte della Polizia avrebbe potuto crear loro seri problemi.
Durante il tragitto, viene fermata ad un posto di blocco dalla Guardia di Finanza.
La nostra Lola, con un cadavere nel bagagliaio, per passarla liscia sfodererà l'esperienza accumulata in carcere e tanta sensualità :-)

                              Decaloghi


La paletta del finanziere si alzò proprio davanti a noi.
"Siamo fottuti", mormorò Raffaele a bocca stretta.
"Sta' calmo, non aprire bocca", dissi.
Ripassai al volo uno dei decaloghi imparati in carcere. I decaloghi erano sistemi di consigli per ogni situazione e uno dei più importanti era proprio quello che insegnava le regole da rispettare al posto di blocco.
La prima era non compiere gesti strani e non spegnere il motore.
La seconda sorridere. La terza diceva di tenere sempre le mani in vista, sul volante per chi guida, conserte per il passeggero. Precise regole d'ingaggio. Saltai subito alla settima, secondo cui il cadavere doveva stare nel bagagliaio, se proprio si doveva trasportare un cadavere.
Tenni le mani accostate sulla parte alta del volante e attesi il soldato.
Si chinò in avanti per sbirciare sui sedili posteriori.
Non abbandonai la presa sul volante, ma voltai anch'io la testa all'indietro. Ebbi cura di puntare i piedi per sollevare il culo dal sedile e aiutare la maglietta a scivolare quasi sul livello dei capezzoli.
Con questa contorsione riuscii a sporgere le tette oltre il bordo del finestrino aperto. Il finanziere si trovò le mie zinne a meno di dieci centimetri dal naso. Ma io stavo guardando dietro, sui sedili, senza alcuna malizia, in apparenza. 
"Scusate" balbettò annusandomi "stiamo cercando un carico di cuccioli importati illegalmente." E subito battè con le nocche sulla parte posteriore della macchina. Nessun guaito giunse dall'interno, nessun cane abbaiò.
"Ah se cerca bestie vive, qui si prende una pausa", squittii. "Noi lavoriamo per una compagnìa di pompe funebri, s'immagini. A parte noi due, qui non c'è nulla che respiri. Trattiamo solo roba morta, noi."
E risi di gusto. 

                                                                                     *

(*Ho omesso il simbolo [...] quando ho tagliato alcune frasi di questo estratto perchè, riportato spesso, avrebbe reso il passo illegibile)

Per l'aiuto nel modificare l'immagine che illustra l'estratto, devo ringraziare l'amica Alessia.

Per questo sabato con il nostro Nero Battesimo è tutto! :-) Al prossimo sabato con

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