mercoledì 29 giugno 2016

Recensione: "Te lo dico sottovoce", di L. Scali


Anno di pubblicazione: 2016

Trama:

Mia ha trent’anni, un passato che preferisce non ricordare e una famiglia da cui cerca di tenersi alla larga. Meglio stare lontano dalle frecciatine della sorella e da una madre invadente che le organizza appuntamenti al buio… Di notte sogna il principe azzurro, ma la mattina si sveglia accanto a Bubu, un meticcio con le orecchie cadenti e il pelo morbido. La sua passione sono gli animali e infatti, oltre a gestire una delle cliniche veterinarie più conosciute di Torino, Mia sta per realizzare un progetto a cui tiene moltissimo: restituire il sorriso ai bambini in ospedale attraverso la pet therapy. Il grande amore romantico, però, non sembra proprio voler arrivare nella sua vita. O almeno, così pensa Mia, prima di conoscere Alberto, un medico affascinante, e Diego, un ragazzo sfuggente che si è appena trasferito a Torino dalla Puglia. Cupido sta finalmente per scagliare la sua freccia: riuscirà a colpire la persona giusta per il cuore di Mia?

Recensione:

Quando ho iniziato a leggere questo libro, uscivo da una polinevrite fulminante (un'infiammazione dei nervi che dà dolori forti). Ragion per cui non me la sentivo di leggere i miei soliti libri di morti ammazzati... Sono infatti un'appassionata del genere giallo e thriller.
Volevo leggere qualcosa di leggero e ottimista, magari anche dolce. Che fosse rilassante, insomma. Me lo chiedevano i nervi.
Avevo questo libro ed ero un pò indecisa. Dalla copertina sembrava un romantico.
La mia paura più grande era di incappare in una storia sdolcinata, cosa che non sopporto. 
Quindi, com'è andata?
Bè, meno peggio di quanto credevo.
Il libro scorre via facilmente, è leggero e ottimista come cercavo (anche se, certo, la protagonista ha anche avuto dei momenti tristi nella sua vita). 
Ha il merito e la novità, a differenza degli altri libri romantici, di possedere lo studio approfondito di un tema, come sfondo su cui basare la trama. La differenza si percepisce.
Mia infatti, la protagonista, è veterinaria e nella storia si prende cura degli animali nella sua clinica. Ottiene anche il permesso di praticare la pet teraphy a dei bambini in ospedale.
Il fatto che ci sia un argomento documentato a fare da sfondo al romanzo è decisamente apprezzabile. 
Lo rende più sostanzioso della media dei libri romantici (tollerate la mia scarsa gentilezza verso il genere, siete nel blog di una persona che non lo apprezza ma almeno cerco di non essere offensiva...).
Credo stia in questa novità la ragione del suo successo. So che questo libro, partito dal self publishing, è piaciuto talmente tanto da passare a Newton Compton.
D'altro canto, proprio in questo elemento che gli dà il suo merito, si può trovare la sua pecca.
Almeno per il mio gusto e la mia misura personale, questo tema si è preso un pò troppo spazio.
Fino a farmi sospettare, come mi succede in genere per gli esordienti, che quell'elemento sia parte molto importante della vita dell'autore.
E infatti nella biografia leggo che l'autrice studia medicina veterinaria.
La misura è soggettiva. Io avrei preferito una limatura di questo tema. Mi piace una certa distanza dell'autore dalla sua storia.
Sia come sia, questa struttura fa il suo gioco bene. Su questo terreno ricco e stabile si muovono i personaggi del libro, dai colleghi di lavoro di Mia, ai bambini dell'ospedale, agli incontri romantici.
La componente romantica vede due uomini intervenire nella vita di Mia e suscitare in lei dei sentimenti. 
Uno sembra quello giusto, Antonio. Bello, elegante, romantico. Dottore.
L'altro, quello scomodo, Diego. Poliziotto. Un pò burbero. Sexy.
Su Antonio è costruita una convincente, appena accennata, ambiguità che fa nascere il giusto sospetto.
ATTENZIONE, FARò SPOILER, SE NON VOLETE ROVINARVI LA SORPRESA, NON LEGGETE DA QUI FINO AL SEGNO:
Diego, mi spiace dirlo, è l'unico elemento della storia che non arrivo proprio a salvare.
E' donnaiolo ma s'innamora solo di lei. Dapprima la punzecchia ma non appena si mettono insieme diventa buonissimo, per di più romantico. La sa difendere. Focoso ma si spiega sempre con calma e pazienza.
Un luogo comune. Una costruzione di personaggio che non regge.
Ne capisco l'esigenza nella trama, è pur sempre un libro romantico. Ma in un libro che ha cercato di differenziarsi tra i romantici per un nuovo impegno nella solidità della trama, una leggerezza finisce per spiccare tanto, ed è proprio un peccato.
Per non parlare della scena di sesso. Mi è sembrata proprio fuori registro.
Voglio dire, un burbero che in realtà si rivela buonissimo, da un momento all'altro ti prende per i capelli e "mi penetrò da dietro".
In un libro romantico. 
Non farò spoiler sul finale ma posso solo dire di essere rimasta delusa, è il finale per antonomasia del libro romantico.
FINE SPOILER, POTETE CONTINUARE A LEGGERE.
In conclusione, il libro è scorrevole e ottimista. Se cercate una lettura piacevole e rilassante, è senz'altro questa.
Io l'ho letto in breve tempo, sicuramente non ci sono momenti di noia nella lettura.
Se siete un pò esigenti, noterete anche il resto, ma d'altro canto non lo siamo tutti. E la lettura è godibile anche se ci sono queste cose. Io nonostante le abbia notate, ho passato il tempo piacevolmente con questo libro fino alla fine.
Non lo consiglio a chi ha uno spirito critico piuttosto allerta.

2 commenti:

  1. Eheheheh
    Beh, io anche l'ho letto in breve tempo proprio per 'rilassarmi' e apprezzare quello che mi è piaciuto. ;) Lieta in qualche modo abbia fatto la sua parte. ^^
    Pensavo peggio eh, dato che i gusti sono 'raffinati' verso altri generi, per cui sono soddisfatta del risultato.

    RispondiElimina
  2. No bè, peggio no, ho apprezzato certe cose e altre non mi sono piaciute, ma male no :)

    RispondiElimina