giovedì 29 ottobre 2015

Recensione: "Un regno in ombra", di C. Miéville

Questo è il libro con cui partecipo al "Domino letterario", che è una rubrica in cui una serie di blogger scelgono un libro, collegandosi l'uno al libro dell'altro per mezzo di un elemento simile. Quindi ogni blogger, nella data stabilita, posta la sua recensione. Questo è l'elenco dei blogger e, come si può vedere, la mia data è il 29, perciò di seguito c'è la recensione del libro che ho scelto.  

22 Ottobre
Everpop e Questione di libri
23 Ottobre
Parliamo di libriLadra di libri e On Rainy Days
24 Ottobre
Leggendo Romance
25 Ottobre
La Rapunzel dei libri  e Lettere d’inchiostro
26 Ottobre
Words  e Le recensioni della libraria
27 Ottobre
Devilishly Stylish  e Il nostro angolo dei sogni
28 Ottobre
Il Bosco dei Sogni Fantastici e Leggere è un modo di volare senz’ali
29 Ottobre
L’acquerello di un attimo e Come non sentirsi soli
30 Ottobre
Amore per i libri 


Autore: China Miéville
Titolo: "Un regno in ombra"
Editore: Fanucci Editore
N. pagine: 332


Trama

Saul Garamond rientra da un viaggio, e si infila di nascosto nella sua camera da letto per evitare di incontrare il padre. Si sveglia quando la polizia fa irruzione in casa: il padre è stato assassinato, e lui è il sospettato più probabile. Dimenticato nella cella di una prigione, viene liberato da un misterioso, maleodorante sconosciuto, detto il Re Ratto, un essere dotato di una forza abnorme e che dichiara di essere il capo destituito dell'esercito di roditori scacciati da Hamelin dal Pifferaio magico settecento anni prima, nonché fratello della madre di Saul, morta dandolo alla luce. La libertà riconquistata rischia così di rivelarsi peggiore della reclusione: Saul scopre di essere depositario di segreti e poteri spaventosi, ma essendo stato cresciuto come un umano dovrà accantonare molte cose prima di essere pronto alla lotta contro un terribile nemico che minaccia la sua esistenza. Il romanzo d'esordio di China Miéville, un dark urban fantasy irresistibile, che trascina il lettore con la forza delle melodie suonate dal Pifferaio magico sui ritmi di quella musica jungle e drum and bass che ha reso la città di Londra la capitale mondiale del fervore artistico degli anni Novanta.

Recensione

Essendo il primo Domino Letterario a cui partecipavo, ho fatto un pò di difficoltà ad inventarmi un collegamento. La blogger prima di me, del blog "Leggere è un modo di volare senz'ali" aveva scelto il libro "Timebound, nel vortice del tempo", un libro di fantascienza a cui infine, (con un pò di spremersi di cervello e l'aiuto di Isabella) ho scelto di legarmi con l'elemento fantastico. 
Ho cercato un fantasy, ma volevo qualcosa di originale.
E così ho trovato questo. Un urban fantasy ispirato... al Pifferaio di Hamelin.
... Doveva essere mio! 
Ho cominciato con entusiasmo perchè sono sempre stata innamorata della storia del Pifferaio, quella originale, dico. Quella nera. 
E parliamone, della storia originale.
Anno 1284, Bassa Sassonia. Siamo nella cittadina di Hamelin, infestata dai ratti. Un uomo con un piffero (ehm) si presenta al borgomastro e sostiene di poter liberare la città dai ratti, dietro pagamento. I cittadini accettano. L'uomo, con il suono del flauto, attira i ratti fino al fiume Weser, dove annegano.
... Ora viene il peggio. Gli abitanti si rifiutano di pagare il Pifferaio.
Questi, con la musica del flauto, attira tutti i bambini fuori dalla città fino a portarli in una caverna, dove scompaiono. (Terribile, lo so)
Le ipotesi sulle origini della fiaba sono interessanti. Da catastrofi naturali di cui i bambini furono vittime (annegamento o frane) a migrazioni dei bambini, che al tempo avvenivano (incredibile, no?) ad epidemie presso i bambini di malattie come Huntington e il Ballo di San Vito...
Veniamo ora al libro. Lo spunto è interessante.
Siamo ai giorni nostri. Un superstite della strage di Hamelin, e non uno qualsiasi bensì il re, re Ratto, salva la vita ad un ragazzo sulle cui tracce si è messo un assassino, che poi è nientemeno che il Pifferaio.
Re Ratto rivela al ragazzo, Saul, la verità sulle sue origini. Saul è un mezzosangue, figlio di una donna ratto e di un uomo.
La sua doppia natura fa sì che Saul sia immune ai poteri del Pifferaio. Il Pifferaio, infatti, può incantare topi, uomini, qualsiasi specie... ma Saul ha una doppia natura, di topo e di uomo, e il Pifferaio non può di certo suonare due musiche contemporaneamente.
Bene, cominciamo coi dolori.
Primo problema: esattamente che cosa può fare di dannoso Saul, sfruttando la propria immunità, al Pifferaio..?
Non è chiaro. Nel senso. Nessun altro topo è immune alla musica del Pifferaio. Perciò non è che Saul può formare un esercito e ucciderlo...
Dopo che ci ho ragionato su, ho capito che era re Ratto ad avere un obiettivo. Rivuole il suo regno. I topi, infatti, non lo considerano più re dai tempi della strage perchè non è stato in grado di salvarli. Quindi re Ratto vuole che Saul, sfruttando la propria immunità, uccida il Pifferaio. Così poi riconquisterebbe la fiducia dei topi e riavrebbe il suo regno.
C'è un momento della storia in cui (sto per fare una battuta) il Pifferaio si esprime sul problema che Saul rappresenta.
Dice a Saul qualcosa tipo "Non sopporto che tu non balli", sulla sua musica.
... Caspita... Che gran motivo per uccidere mezza Londra (animali e persone). Su dai Pifferaio, coraggio, non a tutti piace ballare...
Problema: ma re Ratto, al tempo della strage, come si è salvato..?
Anche questo non è chiaro. Al tempo è finito nel fiume come gli altri topi, ubriacato della musica del Pifferaio.
Ma ad un certo punto è rinsavito e si è tratto in salvo, uscendo dal fiume. Ma perchè si è salvato solo lui, viene da chiedersi.
Problema a monte di tutto: Re Ratto si presenta come una persona. Certo, come una persona dall'aspetto un pò particolare, ma una persona. Non si trasforma mai in topo. Ma si definisce "ratto". Se incontra un topo lo capisce, si capiscono, lo riconoscono come un simile. Ma al lettore non viene mai fornita nessuna spiegazione di questa incoerenza.
Lo stesso Saul. Re Ratto gli dice che è un ratto. Ma Saul resta sempre una persona.
Sì d'accordo, corrono, hanno forza sovrumana, tutto quanto.. ma sempre persone sono.
E poi. Perchè un topo normale ha una durata di vita normale per un topo e Re Ratto e il Pifferaio... sono vivi dal 1284..? Sono immortali..? Hanno una lunghissima vita? Bu. Non ci viene mai spiegato niente, al riguardo.
La stessa cosa per.......... 
ATTENZIONE, STO PER SPOILERARE PARTE DI UNA SCENA FINALE, se volete evitarlo, saltate fino a FINE SPOILER:
... La stessa cosa con i bambini. Sul finale, infatti, il Pifferaio, con la sua musica, provoca l'apertura di una parete (come fece ad Hamelin, all'inizio della storia, con una caverna in una montagna in cui fece scomparire i bambini).
Ebbene, da quella parete aperta, provengono (questo è terribile) i lamenti dei bambini imprigionati al tempo.
... Sì ma, anche loro. Perchè sono ancora vivi dal 1284..? Tutto può andar bene nella storia, se ci fosse una spiegazione. E' che nel libro non c'è.
FINE SPOILER
Ultimo problema, quello più soggettivo e mio che mai: per me due pagine di descrizione di azioni sono troppe. 
Si alzò, si abbassò, salì un gradino, fece una giravolta, poi scese in Something Road attraversando SomethingOther Road ma tagliando solo un pochino per SomethingOther2 Road...
Idem per la musica, che in questo libro ha una parte importante. Musica Jungle (non sono un'esperta, non so cosa sia).
Dalle due pagine in su di descrizione con cui una musicista compone una traccia.
Prese un basso, ci aggiunse un alto, provò a mixare un mezzobasso (sto sparando, eh), ma aggiunse solo un filino di bruschi innalzamenti con un filino di jazzjunglemoodblue... 
Non capisco. La mia scarsa culturale musicale è risaputa, così la scarsa pazienza per le descrizioni lunghe. Amo quel principio che dice "Show don't tell".
Ma ci sono anche cose buone, eh.
Re Ratto, dicevo, salva il ragazzo, risveglia le sue potenzialità di ratto e gli insegna come sfruttarle.
Ecco, questo è interessante. A tratti disgustoso ma nella normale natura di un topo, e non filtrato in una versione ripulita, realistico.
Mangiare cibo marcio senza sentirsi male ("Tu non hai mai vomitato in vita tua, vero ragazzo?"), nuotare nelle fogne, puzzare... Saul impara a ripulirsi degli strati di civiltà per accorgersi che questo fa parte della sua natura.
E' interessante anche la trovata che il Pifferaio contatti una musicista per dare ampia diffusione alla sua musica ipnotica, in vista di un attacco che prevede di sferrare al popolo dei topi.
Molto interessante la trovata della donna senzatetto che Saul incontra.
Ad un certo punto, infatti, Saul ha un momento (comprensibile) di ribellione nei confronti di re Ratto ed esce dalle fogne da solo per andare in giro per la città. Gli manca il contatto umano. Il suo aspetto non gli permette di avere relazioni con chiunque (ricordiamoci che ha vissuto nelle fogne, il che può rappresentare un ostacolo, se vuoi conoscere una ragazza). E' così che si trova a suo agio solo ad interagire con una giovane senzatetto.
E la giovane ha un problema mentale che, come può realisticamente succedere, porta con sè la fobia dei topi.
E Saul l'aiuta a vincerla, mostrandole che questi obbediscono a lui.
... Andata come andata... sono riuscita a finirlo.
Ma un passo delle battute finali mi ha praticamente steso.
E' quando Saul fa un discorso ai topi, prima dello scontro (cito testualmente, fate un bel respiro)......... tenendo il labbro inferiore sporto in fuori e il mento all'insù come Mussolini.................. !?!?!?!
Ma c'era bisogno????? Questo è seriamente imbarazzante '-.-
Di questo libro salvo il personaggio di Re Ratto e il tono nero della storia, di mio gradimento. 
Re Ratto, infatti, a parte il problema non chiaro del suo aspetto, è quel che è. Arrogante, si crede onnipotente, criminale, bramoso di riconquistare il potere perduto.
Poi io ci muoio per i personaggi che fanno i discorsi da onnipotente nel modo e al momento giusto.
Il finale è aperto, credo in vista di un seguito. Lo prenderei (in biblioteca, come ho preso questo), tanto per vedere come sta Re Ratto e come prosegue la sua storia, sorvolando rapidamente sul resto.
E se il buon Dio vuole, ora torno ai miei libri di morti ammazzati...
That's all!

4 commenti:

  1. Io adoro le storie fantastiche, le fiabe, le leggende e i libri per bambini.. Ma questo non lo leggerei proprio! Grazie per la recensione! ;)

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  2. Ciao! Grazie a te per essere passata. E' un gran peccato, poteva venirne fuori un bel libro, è stato sviluppato non benissimo, secondo me. Buona giornata! :)

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  3. Sei riuscita a farmi dire, la parte del piffero... :)
    Sono contenta che anche tu sia entrata a far parte del domino!!! Un bacione

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  4. Modestamente, a dir cazzate, sono brava :D La mia parte preferita, invece, è quella di Mussolini :) Grazie Virgi, Bacione

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