mercoledì 23 settembre 2015

"Perle dai libri": "Le strane morti di Aquileia" di M. Dellera


La mia rubrica "Perle dai libri" nasce per condividere passi particolarmente belli dei libri che ho letto e il suo giorno è il mercoledì :-)

La perla di oggi è una perla... regionale. E in particolare, friulana :-)
Io vivo in Friuli Venezia Giulia e la cosa che mi fa simpatia di uno dei libri che sto leggendo in questo momento è che è ambientato proprio qui. E' un thriller erotico che s'intitola "Le strane morti di Aquileia", di Marco Dellera. 


Comunque c'è da dire che non sono proprio friulana, il Friuli è la mia ragione d'adozione... Terronissimi invece, e precisamente napoletani, il cuore e le origini :-)
Per quanto le mie origini siano di giù, l'aver vissuto qui fa sì che io possa essere particolamente contenta della comparsa, nel libro, di un personaggio friulano.

E in questo libro, ecco pertanto fare la sua comparsa l'appuntato Trevisan, che non può fare a meno di esprimersi in friulano...

"L'altro ieri. Abbiamo pranzato insieme." De Stefano si fermò un attimo a controllare se l'appuntato Trevisan aveva trascritto tutto in italiano o, come capitava spesso, in friulano. Da un anno l'appuntato era in forza al commissariato di Aquileia. Friulano doc, proveniva da una piccola stazione di polizia sul Carso. Aveva meritato la promozione per aver salvato la vita a un collega in una sparatoria al confine con la Slovenia. Era un buon poliziotto, ma aveva un solo difetto che il commissario De Stefano mal digeriva: nonostante i suoi sforzi, non riusciva ad esprimersi in italiano. Per lui la lingua madre era il dialetto friulano.

Per una volta l'appuntato Trevisan si è trattenuto. Ma succederà ancora..?

Alle sette e trenta, appena arrivato in ufficio, riprese malamente l'appuntato Trevisan che stava parlando con un'anziana signora in dialetto friulano. "Cazzo, Trevisan, ti ho detto mille volte che qui in commissariato non voglio sentirti parlare in dialetto!" sbottò tutto d'un fiato. "L'unità d'Italia non è servita a nulla!" pensò tra sè, sbuffando.

Bisogna vivere qui per capire quanto i friulani diano importanza alla loro lingua, e quanto questo personaggio, per quanto faccio una breve comparsa, sia caratteristico e, a suo modo (anzi, in friulana guisa), buffo.

E questa era la perla del giorno, al prossimo mercoledì! :-)

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