lunedì 21 settembre 2015

Recensione: "Tutto il villaggio lo saprà", di F. Girelli


Titolo:           "Tutto il villaggio lo saprà"
Autore:          Fabio Girelli
Anno:            2011
Genere:         Thriller
N. pagine:     160
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Descrizione:

Torino. Museo Egizio. Nella sala "Tomba di ignoti" un cadavere è stato sostituito. Sul fondo di un sarcofago in cui dovrebbe stare la mummia di uno sconosciuto egiziano, è stata adagiata una statua lignea della Vergine. Sulle sue scapole sono state incollate le ali di un falco, ancora stillanti materia organica e sangue.
Mancano tre giorni alla visita del Papa a Torino per l'inaugurazione dell'esposizione della Sindone.
Secondo il questore, la vicenda è un segnale di protesta per la visita papale, è un brutto scherzo di qualche malato di mente, no global o quella gente lì, che vuole 'mandare un segnale'  e ordina di aumentare la sicurezza in tutte le tappe dell'itinerario.
Il commissario Castelli sente che l'accaduto ha un lato molto più oscuro di quanto non sembri.
Nel mezzo del fermento per la visita papale, una madre si reca al commissariato per denunciare la scomparsa della figlia quindicenne.

"Vedi Giordano, quella statuetta mi ricorda una piccola crepa. [...] Hai presente quelle minuscole crepe che si formano sulle dighe? [...] una piccola goccia si insinua fino a sgorgare dalla parte sbagliata. [...] A quel punto il destino della struttura è segnato.[...] Ecco, quella statuetta mi sembra proprio questo. L'indizio irrilevante di una catastrofe imminente."

Osteggiato dal questore, che vuole tutte le risorse impiegate sulla visita papale, Castelli indaga per evitare la catastrofe  imminente.
Sarà un percorso che lo porterà ad attraversare la mitologìa egizia, in cui avranno un ruolo fondamentale i misteriosi passaggi sotterranei di Torino, assistito dall'ispettore Giordano, con cui c'è una nascente amicizia.

Recensione:

In questo libro ho notato tre linee che s'intrecciano a comporre la trama: il commissario Castelli, l'amore e l'indagine.

Questo è il libro in cui conosciamo meglio il commissario.
Castelli che ha deciso di fare l'investigatore perché ha il dono dell'empatia. Castelli che non era male come cuoco, ma gli difettava sempre la voglia di cucinare e fare la spesa. Castelli che legge, la lettura era una delle sue poche passioni.
Ma soprattutto, Castelli da tanto tempo alla ricerca dell'amore.

L'amore è l'altro tema di questo libro. Un amore speciale. Come dice una delle sue canzoni preferite, "Garota de Ipanema", che cantava di un amore così bello da riempire di grazia il mondo intero...
La sorte ha una certa ironia e Castelli si trova ad avere una relazione con un trans... originario di Ipanema. Georgine, questo è il suo nome. Spudorata, intelligente e materna.

In questa storia il nostro commissario si trova diviso fra due donne. Infatti Castelli ha ancora le idee confuse riguardo alla relazione con Georgine, quando incontra una donna che somiglia a Georgine come se ne fosse la sorella perduta.
E Castelli chi preferisce..? Un mistero da leggere :-)

Ma mi ha colpito il suo atteggiamento sulla soglia di casa di Lucia.
Prima di entrare, esita. ... sarebbe volentieri rimasto in quel limbo di indecisione per tutta l'eternità, con il freddo della tromba delle scale a fargli rabbrividire la schiena e il tepore che arrivava dall'appartamento a riscaldargli il volto.

E cosa diventa, mangiare una torta, con Georgine.
Prima di citare questo passaggio c'è da dire una cosa... Quando l'ho letto sono scoppiata a ridere, ricordandomi solo dopo che era l'una di notte e forse ho svegliato qualcuno in condominio '-.- Così almeno si sa che c'era un buon motivo :-D

Bar raffinato. Castelli e Georgine sono pronti per ordinare la torta al  cameriere.
Georgine: "... A lui piace alla banana, ce l'avete?"
Castelli avvampò. "Ci godi vero a mettermi in imbarazzo?".
Però... si gustò lentamente il dolce, scoprendo un sapore delizioso di vaniglia e banana invadergli la bocca.

Infine l'ultima linea della trama, il caso, originato dal male. E cosa è il male, qui..?
"Alla fine di tutto, per come ci arrivi, trovi sempre la stessa cosa ad aspettarti."
Bastò un gesto del commissario con il mento ad indicare il bagno per far capire a Lucia a cosa si riferisse.
"Alla fine di tutto c'è sempre e soltanto merda. La nostra metà fangosa, il rifiuto stesso della nostra natura. Che speriamo di eliminare giudicando e condannando gli altri, ma che è parte intima del nostro essere umani."


Ma quello che conta è che alla fine della linea del caso, ci sia sempre qualcosa che permetta alla vita di ricominciare.
Castelli si accorse di benedire quella calma momentanea, quella che segue il disastro e anticipa la ricostruzione. [...]
Sarebbe stato fantastico. Avere quel biglietto di sola andata per il futuro e lasciare che per una volta l'amore guarisse le ferite. Permettere all'amore di fare ciò che meglio gli riesce.
E ancora una volta, è l'amore.

Nel leggere le indagini del commissario Castelli, ho seguito un percorso della seconda alla terza... alla prima. Per questo, confrontando il primo con i seguenti, ho percepito un'ovvia differenza. La prima ha una struttura del caso più snella rispetto alle successive, che si fanno molto ricche. Più ancora del caso, in questo libro, c'è tanto da notare sulle emozioni, conoscere i personaggi, che s'incontrano per la prima volta.
Messe insieme le due cose, diventa comunque una costruzione molto densa, ricca, che ho apprezzato molto, leggendo.
Il caso mi ha comunque preso, attirandomi dalla prima all'ultima pagina quasi in una battuta sola, cosa che sarebbe diventata tipica coi libri successivi... Qui la battuta unica è stata più facile perché il libro era più breve :-) Lo sfondo della mitologìa egiziana è ovviamente affascinante.
Dopo tre indagini del commissario Castelli, siano la prima o la terza, continua a piacermi tanto.

Siano la prima o la terza per me è sempre un: consigliatissimo.

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