mercoledì 16 settembre 2015

Perle dai libri: "Il colore e la gloria" di A. Zorzi


La mia rubrica "Perle dai libri" nasce per condividere passi particolarmente belli dei libri che ho letto e il suo giorno è il mercoledì :-)

Di solito amo passi preziosi e atmosfere sognanti... ma l'autunno che si avvicina mi induce a mescolare alle atmosfere preziose una goccia di elemento buio... (novità! :-)

Stasera ho selezionato per la rubrica un libro letto molti anni fa, quando ero all'Università e studiavo arte: "Il colore e la gloria - Vita fortuna e passioni di Tiziano Vecellio" di Alvise Zorzi.

Alvise Zorzi è uno studioso di storia e ha pubblicato diversi libri sulla storia di Venezia. Questo libro in particolare è dedicato al famoso pittore Tiziano, al colore, così importante per lui, e alla gloria che ottenne per le sue opere durante la sua vita (in verità anche fino ad oggi).

(Opera di Tiziano: "Amor sacro e profano")

In questo passo del libro, guardiamo dal balcone della casa veneziana di Tiziano e scopriamo che la vista è cambiata. Non ci più cento e cento belle donne ingioiellate, gondole e lanterne di carta variopinta... C'è la peste e la vista, dal balcone della casa di Tiziano, è molto cambiata... Nella memoria di chi guarda, ciò che era e ciò che è si alternano di continuo...

(maschera indossata dai medici durante l'epidemia di peste)

In piazza San Marco, dove Enrico di Valois aveva assistito a solenni processioni di dignitari vestiti di porpora e d'oro, passavano soltanto frati confessori diretti al letto dei moribondi, medici col volto coperto da maschere dal becco lungo che conteneva spezie o essenze ritenute protettive, e luridi netesini, gli spazzaturai reclutati nella peggiore feccia del volgo. Il Canal Grande non risuonava più delle risa argentine delle cento e cento belle donne abbondantemente scollate e ingioiellate che si erano assiepate nelle rive per assistere alla più festosa delle regate, il greve silenzio era interrotto soltanto dal tonfo dei remi delle barche che raccoglievano morti e moribondi dai palazzi e dai campielli.
Dal giardino della casa di Tiziano gli amici che venivano a fargli compagnia nelle sere d'estate per godersi il fresco e la conversazione si erano divertiti spesso a guardare la folla di gondole e battelli dove, alla luce delle lanterne di carta variopinta, nobili e popolani cenavano ascoltando le nenie dei gondolieri e i concerti dei musici. Se fossero venuti adesso [...] avrebbero visto soltanto le barche dirette all'isola del Lazzaretto Nuovo, dove era nata in laguna una città galleggiante, più di tremila imbarcazioni di ogni stazza, anche scafi di galere in disarmo, per ospitare una folla di quasi diecimila persone costrette a una quarantena di ventidue giorni........ 

(pp. 13 - 14)  

....... Insomma, perla un pò nera oggi! :-) Chissà se trovo il modo di correggere l'immagine, e farla diventare nera, per le giornate autunnali :-D

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